back to home page |
1999 |
Parà in carrozzina torna a volare In occasione dell’anniversario dell’imboscata del 2 luglio 1993, il tenente riprenderà il paracadute e si lancerà, da quattromila metri , su Cremona, assieme a Barbara Brighetti, che fa parte del team Sector, l’azienda delle imprese No Limits. Doveva esserci anche il re dello sport estremo, Patrick de Gayardon. Ma l’eroe del volo libero l’anno scorso ha perso la vita in un tragico lancio. · Domani lei rischierà. La preoccupa, o la spaventa, tornare ad indossare un paracadute dopo quattro anni e nelle sue condizioni? << No, se mi spaventasse non lo farei. Non mi sento neanche particolarmente coraggioso. È semplicemente una cosa che volevo fare da molto tempo>>. · Cos’è il limite per lei? << Non lo so, credo di non aver mai fatto esperienze veramente ai limiti. Ammiro chi le fa perché è sempre alla ricerca di nuove sensazioni, che poi può mettere a disposizione degli altri, aiutando magari la ricerca>>. · Ritorna spesso con la mente all’incidente? << Non c’è notte che non pensi ai mie compagni che laggiù hanno perso la vita>>. · Dopo la Somalia, lei ha cambiato completamente vita? << No, sono ancora nell’esercito. Fisicamente mi sento molto bene. Un paio di anni fa, sono anche stato con la mia Brigata Garibaldi a Sarajevo>>. |
|||
1993 | |||
1994 | |||
1995 | |||
1996 | |||
1997 | |||
1998 | |||
1999 |
|||
2000 | |||
2001 | |||
2002 | |||
2003 | |||
2004 | |||
2005 | |||
2006 | |||
2007 | |||
![]() |
· In un’altra situazione, forse lei avrebbe preso parte alla guerra… << La guerra l’ho vissuta effettivamente, in un modo molto particolare. La mia brigata è la nel Kosovo. Hanno perso un uomo e non si può spiegare, a chei non fa parte di questo mondo, cosa significhi la morte di un compagno. La perdita di un soldato che era al tuo fianco. Insomma a pensarli la e sapermi qui a Vicenza, non mi fa stare bene. Vorrei essere con loro>>. In occasione dell’anniversario dell’imboscata del 2 luglio 1993, il tenente riprenderà il paracadute e si lancerà, da quattromila metri , su Cremona, assieme a Barbara Brighetti, che fa parte del team Sector, l’azienda delle imprese No Limits. Doveva esserci anche il re dello sport estremo, Patrick de Gayardon. Ma l’eroe del volo libero l’anno scorso ha perso la vita in un tragico lancio. |
||
---|---|---|---|
· Ci sono persone, come Christopher Reeve o Ambrogio Fogar, che dopo aver subito terribili incidenti hanno comunque sentito il bisogno di tornare davanti al pubblico: l’uno girando un nuovo film, l’altro con un programma televisivo. Il suo lancio risponde a questo stesso tipo di esigenza? << Credo che se uno può farlo, sia una bella cosa. È importante uscire di nuovo in pubblico, continuare a lavorare senza stare chiusi e nascosti: in una parola, dimostrare a se stessi e agli altri che la vita va avanti e che tu ci sei. E che sei vivo>>. · Ma questo confronto con l’esterno non fa paura? << No. Già da un anno sono tornato a volare. Il problema è stato solo trovare un apparecchio con i comandi adatti. Ciò che è fondamentale, per me, è cercare di ricominciare a fare tutto ciò che facevo prima>>. · Intende dire che la sua esperienza col paracadute è destinata a proseguire? Si lancerà altre volte? << Non so se farò altri lanci. Dipende da come andrà stavolta. Però, potrebbe essere un buon inizio. L’importante è non fermarsi mai>>. Tratto da "Il Giorno” luglio 1999 |
---|
![]() |
Il computer mi fa camminare ma il segreto è non arrendersi Quando ha saputo la sua storia il vicesindaco, Giorgio Conte, ha proposto al sindaco Hüllweck di consegnargli una targa a nome del Comune di Vicenza: la cerimonia è già organizzata per il prossimo 6 ottobre a palazzo Grissini. Tre proiettili lo hanno segnato nel profondo. Una pallottola l’ha preso alla spina dorsale, un’altra al polmone e l’ultimo al polso, l’hanno inchiodato sulla sedia a rotelle. Ma, a sei anni di distanza, il tenente Gianfranco Paglia sta combattendo un’altra battagli: da sei mesi è a Vicenza, al centro di riabilitazione funzionale di villa Margherita. Con la tenacia e la forza di volontà agganciate ad un computer che manda stimoli elettronici ai muscoli riesce ad alzarsi dalla carrozzella e a fare qualche passo aiutandosi con un sostegno. Un risultato eccezionale se si pensa che la sua diagnosi è per certi versi tremenda: paziente tetraplegico con lesioni a livello cervicale, il responso dei medici. Una paralisi alle gambe e in parte anche agli arti superiori. Ma quella poteva essere una sorta di sentenza inappellabile per lui è certamente una condizione difficile vissuta comunque con la voglia di migliorare, con la tenacia che lo spinge ad alzarsi dalla sedia a rotelle. |
||
---|---|---|---|
Il ten. Paglia si schernisce e riconosce di essere “speciale” in quanto privilegiato. Tra tutti coloro che sono nella mia condizione resto privilegiato, ho le possibilità economiche di sottopormi alle terapie più moderne. L’ insegnamento che ho ricevuto da questa storia? Nonostante le nostre istituzioni siano continuamente denigrate continuo e continuerò a crederci, per il resto vale l’impegno di non arrendersi, nel senso di continuare a vivere. Non saranno tutti passi fatti sulle gambe ma la storia del tenente Paglia, che da sei mesi e fino a novembre resterà a Vicenza per continuare la cura, s’ incammina su un sentiero a < numero chiuso> . Dove anche essere su una sedia a rotelle non paralizza il coraggio di vivere. Tratto da "Il Giornale di Vicenza” ottobre 1999 |