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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di amministratore (del 07/10/2010 @ 11:40:25, in Interviste, linkato 1250 volte)
A DOMANDA:

Gianfranco, come molti sono rimasto interdetto dalla scelta dell'On.Fini di creare una formazione "indipendente" dal PdL ed ancora oggi sto cercando di capire cosa ci sia realmente dietro questa decisione. Non credo riuscirò ad ottenere risposte dal altri se non da te che l'hai vissuta e scelta in prima persona. Perchè si sceglie di abbandonare una "famiglia" nella quale si era entrati a far parte solo poco tempo prima? Perchè un cambio di rotta quando, in fondo, di quella famiglia si condividono ancora i programmi , le idee, le ideologia? Solo perché c'è attrito "personale" con Il presidente del Consiglio ? O cosa d'altro, di politico, di reale che molti , come me, non hanno compreso ? Grazie per la tua risposta e per il tuo impegno. Ten. Col. par. Massimo Zaccheroni

RISPONDO:

Alle domande che mi poni darò le risposte che io mi sono dato, dal mio punto di vista e dalle conclusioni che ho potuto trarre dialogando con i colleghi che hanno operato la mia stessa scelta. Bisogna partire da lontano, dalla nascita del PDL , da quando Fini decise di confluire anche con il parere contrario di alcuni aderenti ad AN. Il tutto avvenne rapidamente perché l'improvvisa caduta del governo Prodi portò ad elezioni anticipate. Fu un errore? Vista la svolta avuta ultimamente direi di si,  ma si era convinti che con il tempo si sarebbe creato un grande partito, con sedi sul territorio, con dibattito interno, portando all'interno di esso valori dei quali nessuno voleva e poteva farne a meno. Nel momento in cui sono state chieste queste cose vi è stata la rottura, non ritengo si tratti di problemi personali, sarebbe troppo banale, si tratta di concezione diversa della gestione di un partito. Un onorevole non è un extraterrestre competente in tutto, ad esempio se in Parlamento si deve votare una legge che riguarda la Difesa io certamente conosco tutti i particolari e posso in coscienza votare: ma gli altri hanno il diritto e il dovere di discuterne, perché decidono il destino di milioni di persone. Non posso continuamente chiederti la fiducia per velocizzare l'iter, si svuota così il compito del Parlamento, non ritengo di essere stato chiamato solo per premere un bottone. Molti miei colleghi che hanno deciso di rimanere nel PDL contestavano a Fini il modo in cui aveva gestito AN, io non c'ero e non posso giudicare ma la prima cosa che il nostro presidente ci ha detto  è stata “non bisogna commettere gli stessi errori commessi in AN”: si riferiva proprio a quello. Tutto ciò che è successo poteva essere evitato? Certamente si, ma come al solito capita che tutti i grandi hanno vicino cattivi consiglieri, la storia ce lo insegna.
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Di amministratore (del 12/10/2010 @ 14:03:26, in Interviste, linkato 1166 volte)
E' meglio incrementare gli elicotteri


Ai funerali dei quattro alpini uccisi in Afghanistan non mancherà oggi Gianfranco Paglia, maggiore de]l’esercito e deputato di Futuro e libertà. «Passate le esequie di questi ragazzi — dichiara il parlamentare, 40 anni, medaglia d’oro al valor militare, che nel 1993 ha perso l’uso della gambe nel corso della missione in Somalia — però, voglio consultarmi con i vertici militari perché è da loro che desidero sapere se è davvero tempo di rinforzare la dotazione delle nostre truppe in Afghanistan. Io, ad esempio, ho un’altra idea, rispetto a quella proposta dal ministro Ignazio La Russa...>>.

Qual è la sua idea?

Partendo dal presupposto che noi dobbiamo fare il possibile per tutelare l’incolumità dei nostri soldati, io invierei in Afghanistan un maggior numero di elicotteri, piuttosto che incrementare le munizioni.

Perché?

Gli elicotteri, rispetto agli aerei, sono più duttili nell’utilizzo, possono dare maggiore copertura. E, soprattutto, in confronto agli aerei, causano meno danni collaterali, ossia sono responsabili di meno vittime fra i civili perché si colpisce il territorio in maniera più mirata, quanto più possibile centrata sull’obiettivo da raggiungere con il fuoco. Mi sono convinto di ciò che le dico nel corso del mio ultimo viaggio in Afghanistan, quando ho parlato con il governatore di Herat e lui stesso ha chiesto al governo italiano di dare impulso alla fornitura di elicotteri, mezzi che a suo dire fanno molta più paura ai Talebani, in quanto riescono ad arrivare in maniera precisa sulle loro basi. E, soprattutto, non vanno a bersagliare indiscriminatamente il territorio, in cui vive anche gente che niente ha a che fare con i terroristi. Mi conforta nella mia idea anche il fatto che gli stessi americani hanno cambiato il modo di operare in quel Paese, essendosi resi conto di quante morti sono state provocate fra la popolazione civile grazie all’uso delle bombe aeree.

Esporrà la sua teoria al ministro La Russa quando verrà nella commissione Difesa della Camera, di cui lei fa parte?

Sì, certo che lo farò. Futuro e libertà è pronta al dialogo con la maggioranzale in questo caso ascolterò e lancerò la mia proposta. Mi fa piacere, infine, scoprire che anche il Pd si sia reso conto che i nostri mezzi non sono più sufficienti a fronteggiare ordigni di oltre 100 kg. come quello che ha ucciso gli alpini. E che serve un cambio di rotta.

si.dal.
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Di amministratore (del 13/10/2010 @ 15:49:59, in Articoli, linkato 1130 volte)
ZCZC
AGIO407 3 POL O R01 / AGI Non definita

AFGHANISTAN: PAGLIA (FLI), POLITICI MERITANO SACRIFICI SOLDATI?

(AGI) - Roma, 14 ott. — Lo sguardo di Gianfranco Paglia scarta impercettibilmente, seguendo il contorno di un emiciclo che presenta ampi vuoti. Il deputato Fli siede nella fila di banchi a livello terra, perché lì può trovare posto la sedia a rotelle sulla quale si trova da quando fu ferito nello scontro del 'Checkpoint Pasta', a Mogadiscio, quando era ufficiale della Folgore, impegnato nella missione Unosom nel '93. Ora, da politico, Paglia chiude la sua dichiarazione di voto con una riflessione amara sulle presenze in Aula in occasione dell'informativa di Ignazio La Russa sulla strage di Farah.

"Tante volte mi chiedo se la classe politica meriti i sacrifici dei nostri soldati... e vedere i banchi così vuoti oggi quei dubbi me li conferma. Ma la mia certezza — conclude - è che ridare il sorriso a un bambino martoriato dalla guerra vale il sacrificio di un soldato italiano. Quindi, continui così, signor ministro". (AGI)

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Di amministratore (del 13/10/2010 @ 16:27:25, in Interventi, linkato 1600 volte)

Intervento completo dell'On. Paglia sull'informativa del Ministro della Difesa sui tragici fatti avvenuti in Afghanistan.


"Signor Presidente, signor Ministro, colleghi, non entrerò nello specifico su quanto è accaduto sabato perché il Ministro è stato abbastanza chiaro. Purtroppo i soldati cercano di costruirsi il loro destino, però quando ti è avverso è praticamente impossibile resistere.
Venendo ai temi, inizio dal munizionamento. Non capisco le tante polemiche strumentali da parte dell'opposizione, perché qui non si sta parlando di andare a bombardare, come è già avvenuto nel Golfo e in Kosovo, qui si sta chiedendo di aumentare la capacità operativa dei nostri aerei, dei nostri soldati e della nostra missione. Qui si sta chiedendo di avere l'opportunità, se sotto attacco, di poter chiamare i nostri aerei ad intervenire e a bonificare l'area. Vorrei ricordare ai colleghi dell'opposizione che quando ti sparano addosso, i secondi di tempo sono fondamentali: un secondo in più o in meno ti può salvare la vita e dover aspettare l'invio di aerei non italiani, ma di altri contingenti è una perdita di tempo.
Io andrei oltre, signor Ministro, perché non è armando gli aerei AMX che risolviamo il problema dei nostri soldati. Io valuterei con molta attenzione un ulteriore invio di elicotteri, che più si sposano con la missione stessa, un maggior numero di uomini, non solo di addestratori, ma anche di combat per avere un maggior controllo dell'area ed intensificherei l'intelligence perché non ci possiamo nascondere dietro a un dito: se vogliamo vincere e portare a casa un risultato dobbiamo integrare il nostro contingente.
Sulla durata della missione sarei molto, molto cauto, in quanto la Somalia insegna: nel 1995 le Nazioni Unite sono praticamente scappate da Mogadiscio e a distanza di tempo abbiamo constatato che è diventata la più grossa base terroristica al mondo e in Afghanistan non possiamo correre questo rischio, anche perché dimostreremmo che i nostri soldati sono morti invano.
Un'ultima nota polemica: in questo periodo mi sono chiesto spesso se la classe politica meriti il sacrificio dei nostri soldati e obiettivamente vedere i banchi di quest'Aula così vuoti conferma i miei dubbi. Però, ho una certezza che mi accompagna da 17 anni: è quella che ridare il saluto, il sorriso ad un bambino martoriato dalla guerra vale sicuramente il sacrificio di un soldato italiano; quindi continui così, signor Ministro."

Gianfranco Paglia

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