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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Battaglia di Mogadiscio: Para' legnanesi alla commemorazione

Anche una rappresentanza dei parà legnanesi ha presenziato, a Milano, ai Giardini del Verziere, alla cerimonia commemorativa degli undici caduti italiani della missione in Somalia nel 1993. Massimiliano Zaniolo Medaglia di Bronzo al Valore ha commemorato la battaglia di Mogadiscio al Check Point Pasta.

Alla cerimonia erano presenti paracadutisti in congedo e non, altri veterani della Somalia, l’assessore alla Sicurezza e Protezione Civile di Regione Lombardia Romano La Russa e il consigliere comunale Marco Osnato.

Zaniolo ha raccontanto i fatti del 2 Luglio in maniera intensa e commovente. Ha ricordato la sua esperienza sul cingolato accanto a Baccaro e l’eroismo del Ten. Paglia e del Serg. Monti.

Uno spirito di corpo che, oggi come allora, distingue chi porta con onore il basco amaranto. La "Milano da bere" in questo piccolo giardino, sotto le guglie del Duomo, ci piace pensare che se si sia fermata per un attimo a ricordare tutti i ragazzi caduti nell’adempimento del loro dovere.

Il tenente Gianfranco Paglia, nella battaglia di Mogadiscio è stato gravemente ferito e ha perso l'uso delle gambe. Per il suo comportamento ha ricevuto la medaglia d'oro al valor militare.
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Paglia si dimette da coordinatore provinciale per rappresentare FLI sul territorio nazionale


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Paglia ( FLI) chiede una task force al Governo per l'emergenza tumori in provincia di Caserta

L'on. Gianfranco Paglia prende immediatamente posizione sui dati allarmanti pubblicati dall'istituto oncologico Pascale di Napoli che evidenziano uno smisurato aumento delle morti per tumori  nelle province di Napoli e Caserta.
"Non è possibile - afferma il deputato di FLI - giocare impunemente con la pelle dei cittadini. Apprendo, tristemente, che i dati Dell'istituto oncologico, danno nella provincia di Caserta, un aumento, dal 1998 ad oggi, di tumori per più del 30%. Questo studio sarà oggetto di una mia immediata interrogazione parlamentare che presenterò ai ministri dell'Ambiente e degli Interni. Penso che sia opportuno pretendere una immediata bonifica del nostro territorio disastrato dallo sversamento dei rifiuti tossici e da una pessima politica dello smaltimento dei rifiuti ordinari. Questo, per tutelare la salute dei cittadini della provincia che di sicuro non sono "italiani di serie b". È fondamentale reperire urgentemente dei fondi per sanare questa piaga letale per la nostra provincia. D'altra parte chiederò - continua l'on. Paglia - al ministro degli Interni che istituisca una task force per scoprire quanto prima, non solo i responsabili di un simile scempio che ha distrutto una delle province più belle d'Italia ma, anche i mandanti, ovvero quegl' imprenditori ed enti che, spesso, attraverso organizzazioni criminali hanno distrutto Terra di Lavoro. Non credo - conclude- che una simile catastrofe si sia potuta verificare senza la complicità di alcuni amministratori abituati ad operare in quella zona grigia della politica in cui le regole della civile democrazia non vengono mai rispettate. Tutta questa gente, in nome della richiesta di legalità che i casertani chiedono a gran voce, va individuata e punita con durezza."

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Sugli F35 polemiche strumentali
Paglia (FLI): «Siamo chiamati per missioni Nato e Onu, naturale rinnovare i mezzi»

di Aldo Fiordelli

PERUGIA- C’è la crisi, bisogna tagliare, è la conclusione come di una giaculatoria in ogni settore, azienda, progetto in questo momento di grave debolezza dei mercati finanziari e reali. Nel mirino, non di un’arma nemica in senso stretto, ma non per questo meno pericolosa, finiscono ancora una volta le risorse militari italiane.
“La coperta è corta, d’accordo, bisogna tagliare - conferma Gianfranco Paglia, deputatodel FLI - la borsa di ogni ministero è stata ridotta, ma la Difesa mi sebra che stia facendo la propria parte. Il ministro anzi sembra avere le idee chiare sul da farsi, rispetto anche a quanto annunciato. La proposta di accorpare alcune brigate come la Friuli alla Folgore, ma anche la riduzione degli F35, vanno in questa direzione. Chi - continua l’ex ufficiale medaglia d’oro al valor militare - sostiene che i tagli agli F35 o più in generale i tagli alla Difesa siano insufficienti, sostiene una polemica strumentale. Quando veniamo chiamati in missioni internazionali esportazione della democrazia, missioni Nato o delle Nazioni Uniti alle quali abbiamo deciso di fare parte, non possiamo non essere in grado di fronteggiare le situazioni che si prospetteranno. Velivoli obsoleti devono necessariamente essere rinnovati, non si può pensare ogni volta unpo’ demagogicamente alla Difesa». L’onorevole Paglia aggiunge anche un altro pezzo al puzzle dei costi per la Difesa. «Queste missioni vanno sostenute non in una chiave d’interesse commerciale. Non esiste un “do ut des” delle missioni che ritorna a livello europeo sotto forma di aiuti o di impegno finanziario nei confronti dell’Italia in questo momento di crisi. Il ritorno da queste missioni viene dall’obiettivo di lasciare la democrazia in paesi dove i diritti civili non venivano rispettato. Se poi in regioni come la ex Jugoslavia, per esempio, oggi si vive una situazione di pace e i nostri imprenditori possono andare a investire oltre che i turisti a tascorrere le vacanze, è una conseguenza indiretta.
Ci sono anche forze politiche che la pensano diversamente. «Perché il ministro della Difesa parla di furore ideologico quando si vogliono tagliare spese per armamenti, nella fase di grande difficoltà Paese?» chiede ad esempio Nichi Vendola, presidente di Sinistra ecologia libertà, replicando su Twitter all’intervista in cui il ministro della Difesa ha difeso la scelta dell’acquisto degli aerei F35. «Non è forse giunto il momento - conclude Vendola - per porre il problema della riconversione a scopi civili dell’industria bellica? Con il no a F35 basta sperperi».
Ma la storia della Repubblica dimostra che, se ci sono stati voti bipartisan in Parlamento, sono stati sempre quelli di politica estera, dettati dagli impegni in chiave internazionale Nato e Onu. Basti ricordare la missione proprio nella ex-Jugoslavia autorizzata allora da D’Alema.
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