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Lettera al Direttore del giornale "Libero"
Di amministratore (del 08/12/2010 @ 18:51:41, in Articoli, linkato 2657 volte)
Gentile Direttore,

spero voglia darmi l'opportunità di difendermi dall'accusa con la quale Lei mi ha schedato: traditore. Ovviamente non rivendico lo spazio che è stato dato dal suo giornale alle foto dei ricercati, ma almeno la possibilità di replica. Io sono e resto un soldato e mi creda non c'è affermazione più infamante che essere definito traditore. In guerra per coloro che tradivano esisteva la fucilazione alle spalle: siamo seri qui non vi è nessuna guerra, solo una competizione politica dai toni aspri. Il mio unico giuramento l'ho fatto verso la Patria: venissi meno a quel giuramento potrei essere chiamato traditore, non è certamente questo il caso.  Lei è un profondo conoscitore della politica italiana quindi potrebbe fare un elenco enorme, da destra a sinistra, di persone vicinissime al Premier, di politici lontani dal Premier, che nel loro percorso politico hanno cambiato radicalmente idea. Credo, che in ambito politico, la parola traditore non debba essere usata: Lei stesso nel suo articolo ha ricordato che non vi è il vincolo di mandato, quindi nel momento in cui non sono in accordo con quanto deciso dal Premier ( perché così vanno le cose, e Lei lo sa) posso e devo votare secondo coscienza: vada a vedere come ho votato, in molte circostanze diversamente dalla maggioranza e nessuno mi ha dato del traditore perché il mio voto era ininfluente sull'esito della votazione. Nel suo articolo Lei già conosce la fine di questa crisi: il Cavaliere a casa e noi alleati con la sinistra. Potrebbe gentilmente vedere nella sua palla di vetro la prossima uscita del superenalotto? Purtroppo Lei è un tifoso e come tale non ha, secono me, una completa e obiettiva visione. Io in Parlamento non ho nemici, ho solo avversari e con gli avversari  si discute. Ma forse per alcuni giornali  è meglio alimentare il fuoco, così si potranno vendere più copie. Caro Direttore vorrei ricordarle di essere stato insignito di una medaglia che ne Lei ne il suo giornale e neppure le persone che mi ha aizzato contro potranno mai togliermi e tantome sminuirne  il valore. Concludo con una citazione che sintetizza il nostro intento che può essere condiviso o no: “noi liberali pur di non cambiare le nostre idee siamo disposti a cambiare anche il nostro partito, gli altri pur di non cambiare il loro partito sono disposti anche a cambiare le loro idee!”.

M.O.V.M  on. Gianfranco Paglia