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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di amministratore (del 09/11/2010 @ 19:50:57, in Interviste, linkato 880 volte)
Gianfranco Paglia: "La Lega cavalca la crisi"

tratto da un articolo di Paolo Salvatore Orrù per Tiscali

... Gli out out, i ricatti del Senatur, le meline da basso impero dell’Udc rischiano di dividere l’Italia in due. “Per salvare la legislatura è necessario che Berlusconi ascolti le parole di Fini. Che non gli ha chiesto solo di dimettersi, ma anche di valutare l’opportunità di includere nel governo l’Udc di Casini”,  commenta Paglia  che, comunque, allo stato delle cose non se la sente di “ fare previsioni”.  Rancori del passato: “Non si può dimenticare quanto è successo la scorsa estate, quando Berlusconi, di fatto, ha espulso Fini dal Pdl”, dice l’ex parà della Folgore, secondo il quale è stato proprio lo strappo estivo a “marcare le distanze tra il fondatore e il cofondatore del Popolo delle Libertà. Forse sarebbe stato meglio sedersi intorno a un tavolo e parlare senza che nessuno potesse influenzare i loro rapporti”.  Il dado è tratto, però. “Vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni. Di certo la Lega sta cavalcando la tigre penalizzando il Sud a favore del Nord. Anche per questo Fini ha alzato la voce: troppi tagli nel Meridione per creare un tesoretto per il federalismo", conclude Paglia.

08 novembre 2010
 
Di amministratore (del 23/11/2010 @ 17:02:10, in Interviste, linkato 1798 volte)
“L'importante non è cadere, ma avere la forza di rialzarsi”

di Alessandro Tich

Incontro con l'on. Gianfranco Paglia, Medaglia d'Oro al Valor Militare e deputato di Fli, a Bassano per parlare di Forze Armate e missioni internazionali.

Per favore, non chiamatelo eroe. Perché se chiedete al maggiore Gianfranco Paglia che cosa lo ha spinto, il 2 luglio 1993, a rischiare la pelle per coprire il suo plotone di paracadutisti a Mogadiscio, nel sanguinoso agguato delle milizie somale costato la vita a tre soldati italiani, lui vi risponderà: “ho semplicemente fatto il mio dovere”.
Eppure quel drammatico episodio gli ha cambiato la vita, lo ha esposto al fuoco dei cecchini, gli ha procurato ferite gravissime, gli ha fatto perdere l'uso delle gambe, lo ha costretto su una sedia a rotelle e a otto ore al giorno di riabilitazione fisica.
Ma il soldato Paglia, in quel tragico frangente, aveva compiuto quello che riteneva giusto fare, senza mai pentirsene e dimostrando - come recita la motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare conferitagli dal Presidente della Repubblica - “un chiarissimo esempio di altruismo, coraggio, altissimo senso del dovere e saldezza d'animo”.
Oggi Gianfranco Paglia è un deputato di Futuro e Libertà, alla sua prima legislatura, e divide la sua attività di parlamentare con un'instancabile missione personale in giro per l'Italia, che lo vede impegnato in prima linea non più in una operazione di pace ma nell'opera di divulgazione, testimonianza e informazione sui valori e sull'attività delle nostre Forze Armate impegnate nelle missioni internazionali nei punti caldi del pianeta.
Cosa che ha fatto anche questo pomeriggio a Bassano, all'Hotel Belvedere, nell'annunciato incontro pubblico promosso da Fli e da Generazione Italia, intervistato dal giornalista Giandomenico Cortese.
Prima dell'appuntamento, l'atteso ospite è stato accompagnato in un breve giro per la città, con tappe sul Ponte Vecchio e al gazebo di Fli in Piazza Libertà, affiancato - fra gli altri - dall'on. Giorgio Conte, dal coordinatore provinciale di GI Giorgio Aldighieri, dal coordinatore bassanese Stefano Giunta, dal responsabile di Cassola Salvatore Rizzello e dal consigliere comunale di Bassano Rodolfo Celestino.
Per il militare deputato, inevitabilmente, è stata anche una giornata di interviste. Compresa quella di bassanonet.

On. Paglia, nei suoi incontri con il pubblico che peso ha, rispetto ai messaggi sull'impegno delle nostre Forze Armate, la sua vicenda personale?
“La mia vicenda personale non conta, in Somalia ho solo fatto il mio dovere. Ciò che conta è mandare un messaggio sui nostri soldati, spiegare perché rischiano la vita, qual è il significato del loro operato. Rappresentano la patria, non c'entrano le ideologie politiche.
Quello che oggi spinge un giovane a mettere la divisa non sono i duemila euro in più che si ricevono in missione, ma sono gli ideali e i valori in cui ognuno di questi ragazzi crede.”

E quali sono questi valori?
“Lealtà, onore, rispetto.”

Oggi c'è ancora spazio per questi ideali?
“Per fortuna sì”.

Come si riflette la sua esperienza nella sua attività da parlamentare?
“Io sono me stesso anche da deputato. Il fatto di non avere una carriera politica alle spalle mi permette di dialogare con la maggioranza e con l'opposizione, con lo stesso rispetto, che per me è fondamentale. Il mio obiettivo è fare qualcosa per la mia Italia in giacca e cravatta, e non più in uniforme. Non dovessi riuscirci, tornerò a vestire la divisa.”

Al di là dei valori militari, cosa dire dunque ai ragazzi di fronte alle difficoltà della vita?
“I giovani devono credere in ciò che fanno, seguire i propri ideali e obiettivi, non fermarsi mai davanti alle difficoltà. Bisogna sempre ricordare che l'importante non è cadere, ma avere la forza di rialzarsi. E' questo il messaggio più importante.”
 
Di amministratore (del 03/12/2010 @ 11:08:28, in Interviste, linkato 1665 volte)
Gianfranco Paglia (Fli), dalla guerra in Somalia a Montecitorio: “Non tradisco Gianfranco Fini”

Claudia Daconto


“Io tutte queste divisioni in Futuro e Libertà non le vedo, anzi, sono convinto che arriveremo compatti al voto sulla fiducia al governo del 14 dicembre”. Ma allora perché non si fa altro che parlare di “falchi” e “colombe” dentro al partito di Gianfranco Fini? “Per uno che è stato nella Folgore essere definito una colomba sembra poco appropriato”.

Eppure del gruppo dei cosiddetti futuristi “moderati” farebbe parte anche lui, Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare dopo essere rimasto gravemente ferito alle gambe nel corso di una battaglia a Mogadiscio quando, nel 1993, partecipò, come paracadutista, alla missione Unisom II in Somalia. Su quello che deciderà di fare il 14 dicembre Futuro e Libertà non ci sono ancora decisioni formali. Per i momento l’ipotesi più quotata resta quella di presentare una mozione di sfiducia insieme all’Udc (che però potrebbe anche decidere di astenersi in virtù di presunti accordi tra Casini e Berlusconi) e di votarla assieme ai partiti di opposizione. Lo stesso Gianfranco Fini ha ripetuto che “se si votasse domani non avremmo alcun dubbio. Il nostro sarebbe un voto di sfiducia a Berlusconi, senza se e senza ma”.

Tuttavia è noto che alle posizioni granitiche dei vari Bocchino, Briguglio e Granata, hanno sempre fatto da contraltare i moderati come Moffa, Menia, Polidari, Consoli, lo stesso Paglia, tesi nello sforzo di tenere aperta la difficilissima trattativa con il Cavaliere fino all’ultimo momento.

On. Paglia, il partito è spaccato o no?
Al di là delle posizioni personali di ciascuno, sono convinto che qualunque sia la decisione che verrà presa, il partito voterà compatto.

Hanno fatto effetto le minacce di espulsione lanciate da Granata?
Granata ha commesso un errore e lo ha riconosciuto pur avendo specificato di essere stato mal interpretato.

Si dice sempre così…
E’ vero, in politica accade spesso di esternare per poi fare marcia indietro. Nelle forze armate non andava così: si è molto più decisi. Comunque Granata si è scusato e l’incidente è rientrato.

E’ vero che tra voi futuristi, o almeno tra alcuni di voi, si starebbe facendo largo l’ipotesi di astenersi piuttosto che votare la sfiducia?
Ad oggi non saprei dirle quale delle due opzioni sarà adottata. Lo decideremo con il presidente Fini probabilmente non prima del 13 dicembre. Se si tratterà di una mozione di sfiducia comunque la voteremo tutti e dispiace che il premier, Silvio Berlusconi, ci dia per questo dei traditori. Sono una persona che tiene molto ai valori e quello che ho visto in questi mesi non mi è piaciuto: la politica è diventato un campo di battaglia, gli avversari sono diventati nemici.

Sta meditando un addio?
No, per ora seguo il gruppo, ma se proprio devo “tradire” qualcuno preferisco tradire Berlusconi che Fini.

Mettiamo che il 14 il governo non ottenga la fiducia o la ottenga grazie a qualche assenza o astensione ma senza poter contare su una maggioranza che gli eviti di logorarsi in breve tempo. A quel punto la via migliore qual è?
Certamente non le elezioni anticipate. Dico questo non perché Fli ne abbia paura o perché io personalmente sia attaccato alla poltrona che, per altro, mi porto ogni giorno da casa. Sarebbe molto meglio se Berlusconi si convincesse a fare un passo indietro riconoscendo che la maggioranza attuale è cambiata e, per via dei nuovi scenari mondiali, anche il programma.

Dovrebbe far entrare l’Udc? Ma la Lega non vuole…
E’ da parecchio tempo che Berlusconi sta lavorando a un’alleanza con l’Udc, chissà perché, però, quando ne parliamo noi non va più bene.

E l’ipotesi del terzo polo con Fli, Udc e Api?
Non so immaginare scenari futuri da fantapolitica.

Perché allearvi con l’Udc sarebbe fantapolitica?
No, assolutamente. Lo sarebbe allearsi con il Pd da cui siamo troppo distanti anche se, devo ammettere, che ho conosciuto tanti colleghi del Pd che tutto sono meno che di sinistra.

Che giudizio dà lei di questo governo?
Dentro il governo e il Pdl ci sono persone, lontane da Fli, che ho sempre stimato e apprezzato.

Per esempio?
Per esempio i ministri Maroni e Brunetta.

Chi sarà il futuro leader del centrodestra in Italia?
Senza dubbio Gianfranco Fini.

E Berlusconi?
Berlusconi ha 74 anni.

Dovrebbe pensare alla pensione?
O a quello oppure a una nuova maggioranza allargata all’Udc che mi sembra possa essere la mossa più intelligente per dare al Paese la reale possibilità di guardare avanti evitando elezioni anticipate che, in questo momento, non servirebbero a nessuno.

 
Di amministratore (del 19/01/2011 @ 16:21:02, in Interviste, linkato 1143 volte)
AFGHANISTAN: PAGLIA (FLI), SCONCERTANTE SPECULARE SU SOLDATO MORTO

Roma, 19 gen. (Adnkronos) - "Trovo sconcertante quanto dichiarato dal presidente dell'associazione Anavafaf, l'ammiraglio Falco Accame". Lo afferma in una nota Gianfranco Paglia, esponente di Fli.

"Senza nessun oggettivo riscontro su quanto accaduto ieri in Afghanistan, egli spara a zero sulla mancanza di protezione dei nostri militari e di conseguenza sulla cattiva condotta delle operazioni colpevolizzando quindi chi, secondo lui, manda allo sbaraglio i nostri soldati. Si e' ben lontani dalla realta' quando si evidenziano differenti protezioni tra il nostro esercito e quello Usa e ci si dimentica delle migliaia di perdite subite dagli americani. Non si cerchi inutilmente un colpevole, non si speculi su tragici eventi: nessun comandante mai vorrebbe perdere un solo uomo, in questi momenti il silenzio e' il modo giusto per rispettare chi e' caduto nell'adempimento del proprio dovere", conclude.

(Sin/Col/Adnkronos) 19-GEN-11 12:46
 
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