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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di amministratore (del 06/12/2010 @ 20:34:49, in Articoli, linkato 1062 volte)
Udc in campo: Paglia traditore? No, è un eroe

MILANO —— L’Udc esprime solidarietà al deputato futurista Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare, la cui foto è stata inserita sabato dal quotidiano Libero tra quelle dei «traditori» del governo. «Vale la pena di ricordare la sua storia — scrivono in una nota i parlamentari centristi Giampiero D’Alia e Gian Luca Galletti —: nel 1993, allora sottotenente in missione in Somalia, Paglia venne colpito al "checkpoint Pasta" di Mogadiscio da tre pallottole, mentre cercava di portare in salvo i suoi compagni in difficoltà. Un atto di straordinario coraggio che gli valse la medaglia d’oro al valore militare, e che rende l’etichetta di "traditore" ancor più odiosa e inaccettabile. ln attesa che Libero si renda conto di quale grave errore ha commesso vogliamo esprimere a Paglia la solidarietà di tutta l’Udc e ancora oggi, a distanza di 17 anni dai fatti, il nostro ringaziamento per quell’atto da vero eroe italiano». La dichiarazione di solidarietà è stata sottoscritta sul sito Internet del partito dai 35 deputati e dai senatori dell’Udc. Sul caso è intervenuto direttamente anche il leader del partito, Pier Ferdinando Casini: «Non si può vedere tutto come se si fosse tifosi di Berlusconi. Non si può fare l'ultrà del premier. Questo non è giornalismo».
 
Di amministratore (del 08/12/2010 @ 18:51:41, in Articoli, linkato 2650 volte)
Gentile Direttore,

spero voglia darmi l'opportunità di difendermi dall'accusa con la quale Lei mi ha schedato: traditore. Ovviamente non rivendico lo spazio che è stato dato dal suo giornale alle foto dei ricercati, ma almeno la possibilità di replica. Io sono e resto un soldato e mi creda non c'è affermazione più infamante che essere definito traditore. In guerra per coloro che tradivano esisteva la fucilazione alle spalle: siamo seri qui non vi è nessuna guerra, solo una competizione politica dai toni aspri. Il mio unico giuramento l'ho fatto verso la Patria: venissi meno a quel giuramento potrei essere chiamato traditore, non è certamente questo il caso.  Lei è un profondo conoscitore della politica italiana quindi potrebbe fare un elenco enorme, da destra a sinistra, di persone vicinissime al Premier, di politici lontani dal Premier, che nel loro percorso politico hanno cambiato radicalmente idea. Credo, che in ambito politico, la parola traditore non debba essere usata: Lei stesso nel suo articolo ha ricordato che non vi è il vincolo di mandato, quindi nel momento in cui non sono in accordo con quanto deciso dal Premier ( perché così vanno le cose, e Lei lo sa) posso e devo votare secondo coscienza: vada a vedere come ho votato, in molte circostanze diversamente dalla maggioranza e nessuno mi ha dato del traditore perché il mio voto era ininfluente sull'esito della votazione. Nel suo articolo Lei già conosce la fine di questa crisi: il Cavaliere a casa e noi alleati con la sinistra. Potrebbe gentilmente vedere nella sua palla di vetro la prossima uscita del superenalotto? Purtroppo Lei è un tifoso e come tale non ha, secono me, una completa e obiettiva visione. Io in Parlamento non ho nemici, ho solo avversari e con gli avversari  si discute. Ma forse per alcuni giornali  è meglio alimentare il fuoco, così si potranno vendere più copie. Caro Direttore vorrei ricordarle di essere stato insignito di una medaglia che ne Lei ne il suo giornale e neppure le persone che mi ha aizzato contro potranno mai togliermi e tantome sminuirne  il valore. Concludo con una citazione che sintetizza il nostro intento che può essere condiviso o no: “noi liberali pur di non cambiare le nostre idee siamo disposti a cambiare anche il nostro partito, gli altri pur di non cambiare il loro partito sono disposti anche a cambiare le loro idee!”.

M.O.V.M  on. Gianfranco Paglia
 
Di amministratore (del 10/12/2010 @ 20:43:59, in Articoli, linkato 1942 volte)
Gianfranco Paglia: «Tradire? Se proprio devo... non sarà Fini»

di Simona d’Alessio

Gianfranco Paglia rievoca i momenti della sua candidatura alla Camera dei deputati, due anni e mezzo fa: «Fabrizio Alfano (il portavoce di Gianfranco Fini, ndr) mi fece un paragone fra Nassirya e Montecitorio, ma non credevo che avrei visto ciò che sto vedendo in questi giorni in Parlamento». Se non è uno scenario di guerra, infatti, è pur vero che «sto scoprendo che in politica è permesso tutto, o quasi. Gente che cambia casacca – dichiara il deputato di Fli alla Discussione – e un’espressione, “traditore”, che quando è stata rivolta a me insieme al resto del gruppo, proprio non ho potuto sopportarla».

E, quindi, ha preso carta e penna e si è difeso dall’accusa mossa dal direttore di Libero, Maurizio Belpietro. A proposito, onorevole, se una forma di tradimento dovrà farla, martedì...

"Mi sono trovato a dover decidere se tradire Berlusconi, o Fini. Sa cosa le dico? Se proprio devo essere chiamato traditore, preferisco esserlo del premier e non del presidente della Camera. E, quindi, seguirò la linea impressa dai vertici: o Berlusconi compie quel passo indietro prima del 14, oppure voteremo la sfiducia."

Se le aspetta quelle dimissioni?

"Francamente no. Berlusconi è una persona che non credo ami farsi criticare, e il suo carattere non gli consentirebbe di cedere il passo. Eppure, un bel bagno d’umiltà servirebbe a tutti…"

È tutto perduto, oppure c’è ancora una chance per riannodare i fili del dialogo fra Fli e Pdl e, magari, andare verso un governo Berlusconi-bis?

"Una nuova fase nell’azione di governo va sicuramente riaperta. Rimango una persona ottimista, perciò spero che si riesca a ritrovare un’intesa nel centrodestra, nell’interesse del Paese. È per questa missione che ho smesso di indossare l’uniforme, e ho messo giacca e cravatta. Si parli di programmi, dopo il voto di fiducia, ce n’è tanto bisogno."

Lei ha detto pubblicamente di stimare molti esponenti del Pdl e molti membri del governo.

"È vero, li stimo anche umanamente."

Non c’è nessuno fra di loro che ha tentato di convincerla a lasciare Fli?

(Ride) "No, forse con me avranno avuto un po’ di soggezione a farmi certe proposte. Sarà colpa della carrozzina (l’allora sottotenente della Folgore Paglia, medaglia d’oro al valor militare, è rimasto gravemente ferito nel 1993 in Somalia, e da allora è costretto a vivere su una sedia a rotella, ndr), li metterà in imbarazzo… "

Come finirà la conta martedì?

"Non saprei. Fra l’altro, in matematica non sono mai andato bene."
 
Di amministratore (del 22/01/2011 @ 15:32:14, in Articoli, linkato 1992 volte)

Il disgusto di Paglia, invalido di guerra

L'ufficiale dei parà e deputato di Fli contro l'assenza del premier ai funerali di Alessandro Romani mentre si dedicava al bunga bunga.

(21 gennaio 2011)  Gianfranco Paglia «È semplicemente nauseante. Mi fa soffrire scoprire che dal premier c'è stata una mancanza di rispetto così grave verso i caduti». Gianfranco Paglia è un parlamentare e un ufficiale dei parà. Nel 1993 fu uno dei protagonisti della battaglia del Check Point Pasta, il primo scontro su larga scala che trasformò una missione di pace in operazione di guerra. Era un sottotenente di venticinque anni, che fu colpito più volte dai cecchini continuando però a combattere per salvare i commilitoni feriti: un coraggio riconosciuto con la medaglia d'oro al volore militare, ma che da allora lo costringe a vivere sulla sedia a rotelle.

Paglia è deputato del centrodestra, eletto nelle liste del Pdl ha poi deciso di seguire Gianfranco Fini in Futuro e Libertà. E ci tiene ad esprimere il disgusto per l'assenza del premier ai funerali del parà Alessandro Romani mentre invece si dedicava al "bunga-bunga": «Non riesco a descrive quanto sia colpito da quello che è stato pubblicato sul sito de L'espresso. Indipendentemente da quale forza politica esprima il governo, i militare impegnati in missione fanno il loro dovere e lo fanno sempre fino in fondo, rischiando la vita e sempre più spesso morendo. Dispiace scoprire come proprio il capo del governo poi manchi di dispetto al sacrificio per dedicarsi - se verrà confermato quanto emerge dagli atti - ad attività nauseanti».
 
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