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FMP: Albania

 
 
La Storia
  • Stato dell'Europa balcanica.
  • Superficie: 28.748 km2.
  • Popolazione: 3.412.000 abitanti, di cui 90% albanesi e 10% greci
  • Capitale: Tirana.
  • Lingua: albanese (divisa nei dialetti ghego e tosco).
  • Religione: musulmana (70%), cristiano-ortodossa (20%), cattolica (10%).
  • Confini: N e NW Jugoslavia, NE Macedonia, SE Grecia, W Mar Adriatico e Canale d'Otranto.
  • Ordinamento: repubblica.

Abitata nell'antichità da popolazioni illiriche, l'Albania ha condiviso le sorti delle regioni balcaniche e adriatiche, incapaci di resistere alla dominazione romana prima, bizantina e turca poi. In realtà le popolazioni albanesi dell'interno non sono mai state sottomesse del tutto, mantenendo forme endemiche di ribellione e di autogoverno. Nonostante l'originalità etnico-linguistica e la presenza ricorrente di sentimenti nazionali, solo raramente, prima e del 1944, gli albanesi sono riusciti a creare un'entità politica autonoma. Nel XX secolo l'Albania si è segnalata nel panorama europeo per la sua estrema povertà e per il lungo periodo di volontario isolamento imposto dal regime comunista.

 

 
  • 1912 Scoppio della I guerra balcanica. Proclamazione a Valona dell'indipendenza albanese.
  • 1913 Al termine della II guerra balcanica la comunità internazionale riconosce l'indipendenza albanese sotto il principe tedesco Guglielmo di Wied.
  • 1914 Malgrado la dichiarazione di neutralità, allo scoppio della I guerra mondiale l'Albania è occupata dagli Stati confinanti. L'Italia si insedia a Valona.
  • 1917 L'Italia si impegna a restaurare l'indipendenza albanese (proclama di Argirocastro).
  • 1920 La conferenza degli ambasciatori conferma l'indipendenza albanese nei confini del 1913. Consistenti gruppi di popolazione albanese restano incorporati negli Stati jugoslavo e greco.
  • 1921 L'Albania entra nella Società delle Nazioni.
  • 1925 Proclamata la Repubblica. Ahmed Zogu presidente.
  • 1927 Trattato di alleanza tra italia e Albania, che avvia un forte influenza italiana.
  • 1928 il presidente Ahmed Zogu si proclama re con il nome di Zogu i e instaura un regime autoritario.
  • 1939 L'Italia invade l'Albania (7 aprile). Re Zogu e costretto alla fuga. Vittorio Emanuele III è proclamato re di Albania (12 giugno).
  • 1940-1943 Durante la il guerra mondiale l'Albania e teatro di combattimenti tra italiani e greci che ne occupano la parte meridionale. Intervento tedesco. Si intensifica la resistenza partigiana guidata dal comunista Enver Hoxha.
  • 1944 Ritirata delle truppe tedesche. Enver Hoxha forma un governo sostenuto dalle truppe sovietiche e dalla Jugoslavia.
  • 1946 I comunisti, rimasti soli al potere, proclamano la Repubblica Popolare d'Albania, con presidente Hoxha.
  • 1949 In seguito alla rottura tra Jugoslavia e URSS, l’Albania si schiera con l'URSS e aderisce al Comecon.
  • 1955 Adesione al Patto di Varsavia.
  • 1961-1968 Contrario alla destalinizzazione, Hoxha rompe le relazioni diplomatiche con l'URSS, per avvicinarsi alla Cina di Mao Tse-tung. In seguito l'Albania si ritira dal Comecon (1962) e dal Patto di Varsavia (1968), accentuando la sua chiusura nei confronti di ogni tipo di influenza straniera
  • 1978 Morte di Mao Tse-tung e rottura con la Cina Popolare.
  • 1985 Muore Hoxha; gli succede Ramiz Alia.
  • 1990-1991 Sotto la pressione popolare e delle massicce fughe di cittadini all'estero (16.000 dei quali tentano di raggiungere l'Italia), Alia ammette il pluralismo politico, consentendo le prime elezioni libere nella storia del Paese vinte dal Partito Socialista (ex comunista).
  • 1992 Nuove elezioni libere, vinte dall'opposizione democratica, portano al potere Sali Berisha.
  • 1997 Riprende l'esodo di clandestini verso l'Italia, mentre il Paese precipita nel caos. Viene inviata una forza militare di pace di diversi Stati europei, a guida italiana. Si tengono le elezioni politiche, che vedono la vittoria del Partito Socialista di Fatos Nano. il contemporaneo referendum istituzionale assegna la maggioranza alla repubblica. Rexhep Mejdani è il nuovo presidente; Fatos Nano il primo ministro
 
 

Operazione Alba

(13 aprile 1997 - 12 agosto 1997)

È stata la prima missione internazionale guidata Dall’Italia. Principale protagonista anche del più ampio concerto politico e diplomatico che ha preparato e accompagnato l’intervento della Forza Multinazionale di Protezione in Albania. Per la prima volta, inoltre. una grave crisi esplosa entro i confini del Vecchio Continente è stata affrontata e risolta grazie all’impegno congiunto di Paesi esclusivamente europei. Basterebbero queste semplici annotazioni per sottolineare la straordinarietà della vicenda narrata in questo libro. A cominciare dai drammatici antefatti che, per mesi, hanno catalizzato l'attenzione dei media mondiali. Il dilagare del caos e della violenza nel Paese delle Aquile dopo il crollo delle cosiddette società piramidali di credito. Lo spettro di un'altra Bosnia nel cuore di un'area d'importanza strategica per le sorti della pace e della sicurezza in Europa e nel Mediterraneo. Il riemergere in misura massiccia della immigrazione clandestina dalle coste albanesi, fenomeno in cui hanno sempre convissuto la disperazione dei più deboli e gli interessi criminali dei trafficanti di merce umana. Ma il centro del libro è dato naturalmente dalla narrazione "in presa diretta" della missione. Pienamente legittimata da una richiesta formale del Governo albanese e dal mandato ricevuto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il 15 aprile 1997 inizia l'Operazione Alba".

 
 

La forza inviata in Albania è formata da truppe di Otto Nazioni, divenute in seguito undici: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Turchia e Italia; quest'ultima oltre a garantire la già ricordata leadership politico-militare, fornisce anche il contingente più consistente. Compiti principali di "Alba", assicurare l'afflusso degli aiuti di prima necessità, offrire una adeguata cornice di sicurezza alle attività delle diverse organizzazioni internazionali, ridurre il campo d'azione delle bande criminali che spadroneggiano nel Paese, sostenere il ritorno alla stabilità politica e al dispiegarsi di un corretto processo democratico. Una impresa considerata, da più parti, "impossibile". E che, invece, si concluderà con un successo giudicato unanimemente straordinario, per di più ottenuto senza alcuno spargimento di sangue e rispettando in pieno i tempi assegnati. Il libro, realizzato con la collaborazione dello Stato Maggiore della Difesa, rappresenta inoltre l'occasione per conoscere più da vicino la realtà delle Forze Armate e i principi ispiratori che stanno ridisegnando in profondità la concezione stessa dello strumento militare. Novità in larga parte già avviate nel nostro Paese e che, proprio in Albania, hanno trovato un banco di prova quanto mai probante.

 
 

Destinata non solo agli addetti ai lavori, l'opera è soprattutto la testimonianza del servizio di pace e di fratellanza reso alla Patria, all'Europa e a una Nazione amica dagli oltre 7.OOO partecipanti alla "Operazione Alba". L’unica legge è quella dei kalshnikov Le regole d'ingaggio della FMP Considerato il particolare interesse suscitato dalle Rules of Engagement per l'Albania, ne riportiamo il quadro completo.

  1. Pieno rispetto del diritto internazionale.
  2. Autodifesa (diritto-dovere all'autodifesa individuale e di reparto).
  3. Uso della forza solo quando non vi sia altro mezzo militare possibile, coerente con la sicurezza delle forze, per assolvere la missione.
  4. Dovere di intimazione e di avvertimento, nel senso che deve essere compiuto ogni sforzo per evitare il confronto.
  5. Dovere di usare una forza minima (in accordo con il principio della proporzionalità, qualunque uso della forza deve essere limitato al minimo livello possibile di intensità e durata).
  6. Dovere di evitare danni collaterali a cose e persone nell'uso della forza.
  7. Proibizione dell'uso punitivo della forza.
  8. Diritto di difendere la propria posizione, intendendo con ciò che le unità non sono obbligate a ritirarsi o a cedere la propria posizione.
  9. Diritto di usare la forza, in accordo con il principio dello jus necessitatis, per proteggere persone da gravi atti criminosi.

Le forze in campo

Complessivamente, sono state 11 le Nazioni che hanno contribuito, in varia misura, alla “Operazione Alba”. Otto di esse (Austria, Danimarca, Francia, Grecia, Romania, Spagna, Turchia, Italia) hanno fornito le truppe della FMP. Due (Belgio e Slovenia) una unità medica ciascuna, mentre il Portogallo ha messo a disposizione un aereo militare da trasporto. La forza media di “Alba” sul terreno è stata di 6.180 soldati che, nella fase di massimo dispiegamento, sono diventati 7.215. A questo dato, vanno gli equipaggi impegnati nelle operazioni aeronavali.

Tratto dal libro “Operazione Alba” di Pino Agnetti.

 
 
 
 
 

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